Cinque ragazzi di quinta parlano del proprio posto preferito nella città in cui abitano o descrivono la città.
Ecco i loro lavori:
Il buio ti avvolge nella sua coltre
È già notte e le vie sono vuote
Ora io inizio a guardare oltre
E vedo della Gran madre le lucenti gote
Superga che brilla
Dal colle lontano
È come una stella
Ti prende per mano
Torino di notte
È avvolta di argento
È magica ad ogni
Ritocco del tempo
Geta Paraluppi
Quando arrivo lassù
Ed osservo tutto dall’alto
Mi sento diverso
Perché ogni cosa
Vista da lì
È così piccola
E dentro di me
Tutto si accende
E risplende,
come il mio paese
visto anche di notte
con le luci accese
Marco Allemand
Inerpicarsi sulla collina
Fino all’antica dimora
Dove tutto si libera
Andare sul mare
Dove i pensieri prendono a galleggiare
Andare in alto, tra i monti
Dove il silenzio zittisce profondi turbamenti
Andare dove
Non si ode l’ardore
Dei celati sentimenti
Per volare leggeri
Liberi di abbandonare
A terra
Il peso del cuore
Gaia Calzati
Le mie stagioni
Il sole alto che splende
Entra dalle finestre
Mi fa scaldare il cuore
Un’ape sopra un fiore
Il cielo è ancora grigio
Sopra la zona rossa
Le strade son desrte
La pioggia cade ancora
Il fumo dei camini
Il freddo mi consola
E la neve che cade
Mi fa tornare bambino
Quando sono lontano
Spesso penso a te
Ai prati e alle montagne
mio unico rifugio
Fabio Daverio
“IL MIO POSTO”
Sono arrivata fino al fiume silenzioso,
lungo la riva ho camminato
nella mia testa niente più di doloroso
ogni pensiero ho abbandonato.
camminando sempre più in la nel bosco
il canto dell’acqua, mi riempiva la mente
è un suono che riconosco
è una melodia avvolgente
leggera come una foglia
svolazzo senza timore tra le piante
la cosa più bella che io voglia,
più nessun pensiero asfissiante.
la magia di quel posto
solitario nella sua grandezza,
il mio spazio nascosto
dove riporre ogni debolezza
e di nuovo ora sicura
ritorno sul mio cammino
guarita con questa cura
alla felicità mi avvicino.
Alunna di quinta
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