La mia giornata tipo in quarantena - Ester Bako

Istituto Frejus

06 Aprile 2020

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La mia giornata tipo in quarantena – di Ester Bako

La mia giornata tipo in quarantena di Ludovico Duò

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È un periodo molto difficile, siamo chiusi in casa da più di due settimane. Le giornate passano tra aule virtuali, grandi quantità di compiti e videochiamate con gli amici.

Sono molto stupita di questo fatto, perché non avrei mai immaginato che da un giorno all’altro il virus arrivasse qua e così di punto in bianco obbligasse tutti a stare a casa.

Le mie giornate sono abbastanza diverse una dall’altra, cinque giorni su sette inizio con le videolezioni. Mi sveglio solitamente alle otto, preparo la colazione, mangio, dopodiché vado in bagno mi lavo i denti, il viso, mi pettino  e mi dirigo in camera mia. Preparo tutto il necessario per la mattinata e comincio le lezioni che funzionano normalmente quindi con verifiche, interrogazioni e spiegazioni.

A mezzogiorno e mezza, una volta finito lo studio, parto “a manetta” con il cellulare, per poi pranzare con la mia famiglia.

Dopo aver mangiato riparto di nuovo con il telefono, e poi faccio i compiti.

Una volta finito vado alla ricerca di una degna merenda che possa accompagnarmi durante una lunghissima maratona di episodi di serie tv che poi verranno interrotti solo dalla cena. Alle diciannove e mezza mangio, sto un po’ con la mia famiglia e torno a guardare Netflix finché non mi stanco e mi addormento.

Sembra un po’ un ciclo, anche se è la pura verità.

Sinceramente quando tutto questo è iniziato ero felice, però è dura passare quasi tutte le giornate così. A volte penso sia un buon passatempo, altre invece mi annoio.

Oltre che a stare tutto il tempo nel letto a volte mi dedico alla cucina; fino ad ora ho preparato sei o sette dolci e qualche cena insieme a mia mamma. Ci sono giornate

che invece faccio ginnastica, altre vado a camminare in alta montagna, altre ancora a mettere a posto i miei cassetti , armadi e in generale camera mia, e certe sere le dedico ai miei genitori.

Ci sono tanti momenti che penso ai miei amici, ai miei parenti, ai miei professori e ai miei allenatori, sperando di poterli incontrare in prima possibile.

Questa è una situazione molto dura, non solo per noi che dobbiamo stare chiusi in casa ma anche e specialmente per  medici e infermieri, che comunque fanno il possibile e non hanno un secondo per fermarsi.

Tutti i giorni in televisione ci mostrano i dati delle persone infette, morte e guarite, in questi ultimi giorni in Italia la situazione sta “migliorando”, ma in moltissimi altri paesi va di male in peggio, come in America, Spagna e molti altri stati.

Ci ricordano sempre di lavare le mani, di mantenere le distanze di sicurezza, di starnutire e tossire in un fazzoletto e di non recarsi al pronto soccorso.

Spero che questa quarantena finisca il prima possibile perché non vedo l’ora di riabbracciare tutti.

Ester Bako

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