Confessioni di uno sciatore al proprio allenatore

Istituto Frejus

21 Marzo 2020

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Confessioni di uno sciatore al proprio allenatore

Confessioni di uno sciatore al proprio allenatore

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Confessione di uno sciatore al proprio maestro di sci: ecco cosa capita quando non ascoltiamo chi ci vuole bene!

Forse dovevo dirtelo, ma non ho avuto tempo. Vedi le cose stanno cosi: l`altro giorno quando mi avevi detto che dovevo tornare a casa con gli impianti e non con gli sci, io come sempre ho voluto fare quello che voglio ed é successo questo.

Finito l`allenamento ho preso la seggiovia che mi permette di andare agli impianti che mi portano a casa e sotto gli impianti non c`è la pista ma solo la neve fresca. Arrivato in cima alla seggiovia ho voluto fare di testa mia e fare il fuori pista, pur sapendo che fosse pericoloso.

Sono caduto un paio di volte ma non mi sono fatto male e appena arrivato in fondo mi sono reso conto che per arrivare a casa avevo ancora un bel po’ di strada da fare a piedi; non ci ho pensato due volte e mi sono messo a camminare.

Dopo quasi cinque minuti di camminata ho incontrato il mio amico Gil che mi ha detto

<Vieni con me e mio fratello a fare un po’ di fuori pista  >

Ed io mi sono messo a pensare che era meglio andare fuori con i miei amici al posto di andare a casa e quindi ho accettato.

Dopo un`oretta circa di salti, neve fresca e tanto divertimento, ho deciso di dire a Gil che per me era ora di andare a casa e lui mi ha detto che volevano fare l`ultima discesa e sarebbero andati anche loro. A me sarebbe piaciuto farne ancora una e sono andato con loro.

Arrivati all`inizio della pista l’ho guardata e ho visto che non era tanto facile però ho deciso di farla comunque, ed é stata proprio quella decisione a causare il danno.

Dopo venti metri di pista c`era una roccia nascosta dalla neve, che mi ha fatto fare un salto di circa cinquanta metri in lungo senza sci.

Non mi sono fatto niente di che ma non riuscivo a muovere il pollice della mano destra. A questo punto con mamma, che sapeva giá tutto, abbiamo deciso di andare a far vedere questo pollice da un dottore. Questo dottore si trova a Monginevro in Francia e dopo lastre e raggi x ha detto a mamma, perché io di francese non capisco niente, che mi ero appunto rotto il pollice.

Non te l`ho voluto dire subito perche avevo paura che non mi avresti fatto sciare per punizione ma ho capito che era cosa buona e giusta dirtelo.

So che tutte le volte che mi dici di fare una cosa e non il contrario lo dici per la mia sicurezza ma io voglio sempre fare di testa mia e sbaglio.

Come quella volta che mi dissi di non uscire con l`ape, che era senza revisione e assicurazione, perché poteva succedere di tutto, e cosi fu. Presi l`ape per farci un giro e mentre tornavo a casa mi slittò la parte posteriore del veicolo e finii contro un muro.
L`ape non si é fatta grossi danni però non l’ho utilizzata per un mese.

Se ti avessi ascoltato l`ape non sarebbe stata dal meccanico un mese, se ti avessi ascoltato non sarei qui con un pollice rotto.

Forse questa è la volta buona che ho capito, ed ora in poi inizieró ad ascoltarti.

Tommaso Anfossi

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