L’esame di maturità in Italia è la prova finale che conclude il corso di studi della scuola superiore italiana. Chi lo supera consegue un diploma di scuola secondaria di secondo grado, necessario per l’accesso all’università e a svariati indirizzi professionali.
I requisiti per l’ammissione sono: frequenza scolastica, profitto scolastico, partecipazione alle prove a carattere nazionale predisposte dall’INVALSI e svolgimento delle attività programmate nell’ambito dei percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento.
L’esame si svolge in tre prove: la prima è la prova scritta d’italiano nella quale gli studenti sono tenuti in 6 ore a svolgere un tema scelto nelle 7 tracce proposte, la seconda prova, anche quest’anno, come già nel 2019, sarà multidisciplinare, fatta eccezione per i corsi di studio che hanno una sola disciplina caratterizzante, e infine ci sarà il colloquio finale con la commissione di professori.
Il colloquio sarà pluridisciplinare. Ciascuna commissione predisporrà i materiali di partenza da sottoporre agli studenti.
Il lavoro dei commissari si baserà su quanto studiato dai ‘maturandi’ nel loro percorso.
Il colloquio si svolge a partire dall’analisi, da parte del candidato, del materiale scelto dalla commissione, attinente alle Indicazioni nazionali per i Licei e alle Linee guida per gli istituti tecnici e professionali. Il materiale è costituito da un testo, un documento, un’esperienza, un progetto, un problema.
I commissari interni ed esterni possono condurre l’esame in tutte le discipline per le quali hanno titolo secondo la normativa vigente, anche relativamente alla discussione delle prove scritte.
Dopo avervi spiegato passo per passo lo svolgimento dell’esame di maturità 2020, ora andiamo un po’ più nel profondo di questa prova. Gli studenti dal primo anno di scuola superiore fino al quarto pensano a questo esame solo una decina di volte, non preoccupandosene granché. Arrivano poi al primo giorno di scuola del quinto anno, impauriti e ossessionati da questa prova, e così passano tutto l’anno scolastico col pensiero della Maturità che gli gira nel cervello.
Voi immaginerete che questo pensiero faccia sì che che i maturandi studino molto giorno per giorno, invece no!
Gli studenti inizieranno a studiare seriamente ad Aprile, riducendosi all’ultimo come con ogni cosa… ma semplicemente perché a loro piace il rischio e sotto pressione lavorano molto meglio (o si spera), sono coraggiosi, intraprendenti e pronti a sfidare la maturità.
Non ha importanza se sei il primo della classe o l’ultimo, la Maturità mette la stessa ansia ad entrambi… e anche ciò che sai, penserai di non saperlo abbastanza; ciò che non sai, invece, penserai che non ti verrà chiesto. Ma al posto di pensare forse è meglio mettersi a studiare.
Mancano più o meno 130 giorni alla Maturità, pochi eh. Cominciate pure da oggi a pregare il vostro Dio, accendere lumini e fare riti di qualsiasi tipo ma soprattutto a studiare, fare ripetizioni, obbligare i secchioni della classe a farvi spiegare ciò che non sapete, perché arrivati lì… i bigliettini potete scordarveli, i telefoni anche e fare “pss pss” al vostro compagno non è per niente un’ottima idea.
Guardate il film “Notte prima degli esami” e la mattina ascoltate Venditti, sperando anche che il vostro angelo custode non sia impegnato e vi aiuti in questo esame.
Infine in bocca al lupo e state sereni che una volta lì (forse) non farà cosi paura di come tutti dicono.
Lascia un commento